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Moscato Rosa: che cos’è?

Rose che emanano il loro profumo molto simile a quello del Moscato Rosa

Una piccola introduzione al Moscato Rosa, vitigno diffuso prevalentemente in Alto Adige e Trentino, e utilizzato nella produzione di vini dolci.


Che cos’è il Moscato Rosa

Il Moscato Rosa è un vitigno a bacca rossa da cui tipicamente si producono vini dolci.

 

Perché si chiama così

Il nome non deriva dal colore dell’uva, bensì dal caratteristico aroma connotato da note di rosa, a cui si deve la denominazione alternativa di Moscato delle rose.

 

Origine, genetica, diffusione e caratteristiche

Oggi coltivato principalmente in Alto Adige e in Trentino, il Moscato rosa origina dalla varietà Moscato bianco (o Muscat blanc à petit grain).

 

Sebbene le banche genetiche identifichino il Moscato Rosa in diverse località, è stato dimostrato che quello dell’Alto Adige è geneticamente distinto dalla maggior parte degli altri vitigni con lo stesso nome; la varietà è la stessa del Muskat ruza porecki croato, un vitigno verosimilmente autoctono della Croazia e introdotto nel Tirolo meridionale storico verso la fine del XIX secolo.

 

Coltivato in piccole quantità anche in altre zone d’Italia, in Austria (dove dal 2017 è classificato come vino di qualità), e in Francia, nell’Alsazia, il Moscato rosa è più strettamente associato alla cultura vitivinicola dell’Alto Adige.

 

Il suolo e il clima del montuoso Alto Adige, e soprattutto le correnti d’aria tiepida convogliate dal sud nelle le vallate (che preservano le viti da marciume e malattie fungine e generano importanti fluttuazioni di temperatura nel corso della giornata), contribuiscono a conferire la mineralità, l’aromaticità e la freschezza tipiche dei vini prodotti dal Moscato Rosa.

 

La superficie totale coltivata a viti di Moscato rosa rimane davvero modesta (si tratta letteralmente di pochi ettari), a causa della predisposizione di questo vitigno a fenomeni come la colatura dei fiori, che ne riduce la densità dei grappoli e dunque la produttività.

 

I grappoli inoltre, essendo soggetti ad acinellatura, presentano bacche molto disomogenee per dimensioni; alcune sono piccole, prive di semi e dolci.

 

Questa varietà si contraddistingue anche per la buccia molto sottile, che rende l’uva particolarmente vulnerabile agli attacchi della Drosophila suzukii.

 

La scarsa resa delle uve dolci rientra tra le ragioni per cui tradizionalmente il Moscato Rosa viene usato per la produzione di vini dolci, per la quale è fondamentale il residuo zuccherino al fine di evitare un eccesso di note amare.

 

L’uva viene fatta appassire in parte sui ceppi, riparata da reti per proteggerla dagli uccelli, e poi all’interno di casse depositate sotto le gronde dei “masi”, le tipiche cascine locali.

grappoli di moscato rosa in parziale appassimento

Grappoli di Moscato Rosa parzialmente appassiti

 

Abbinamenti tradizionali

Tradizionalmente il Moscato Rosa si accompagna a dolci come strudel, strauben, zelten, krapfen ripieni ai semi di papavero, buchteln e Kaiserschmarrn.

 

 

 

Credits – Daniele Galler

Fonte – Sommelier: appunti di degustazione

 

 

 


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